Qual è il sistema di riscaldamento più diffuso in Italia?
L’Italia, come tutti i paesi europei, ha una penetrazione di riscaldamento domestico che sfiora il 100% delle case abitate regolarmente.
Ma come si comportano gli italiani nel momento in cui devono decidere quale tipo di riscaldamento installare? Lo vediamo insieme in questo articolo.
Un dato curioso è che gli italiani non guardano al prezzo quando si tratta di abbigliamento, cibo e auto ma sono dei grandi risparmiatori per quanto riguarda i costi per i servizi di casa. Infatti, gli italiani dedicano solo il 23,8% della loro spesa complessiva in costi per l’abitazione, in confronto alla media europea del 24,4% (ricerca Eurostat).
Il riscaldamento
Gli italiani nel momento in cui devono decidere su quale tipo di riscaldamento optare, secondo una ricerca realizzata da ManoMano, considerano i seguenti fattori (in ordine di importanza):
A differenza della media europea, gli italiani sono abbastanza disinformati sull’aspetto della sostenibilità ambientale dei sistemi di riscaldamento.
L’80,5% degli intervistati, sostiene infatti che la stufa a legna o a pellet sia il sistema più ecologico per riscaldare casa, ma questo non è assolutamente vero, infatti è il sistema che contribuisce di più alla creazione di polveri sottili, oltre a inquinare l’aria con sostanze pericolose come il benzene, la formaldeide e l’acroleina.
Il 66,6% degli italiani pensa che il riscaldamento alimentato con energia elettrica sia più economico, il che non è vero se si tratta di sistemi di riscaldamento a resistenza metallica, cavo riscaldante o fibra di carbonio che richiedono un uso energetico importante per riscaldare spazi contenuti. Mentre risulta veritiero se si utilizzano sistemi ad infrarossi ad onda lunga con tecnologia di ultra-rendimento, come quella presente nei pannelli Celsius e Fahrenheit, che con in media 350 Wh mantengono calda una stanza completa.
La maggioranza degli italiani intervistati (32%) dichiara di spendere per il riscaldamento tra i 50 e i 100 euro sulla bolletta, seguita da chi sborsa tra i 100 e i 150 mensili (26,7%), mentre solamente il 14,5% spende più di 200 euro al mese. Nella fascia tra gli 0 e i 50 rientra il 13,7% della popolazione e, a chiudere, c’è un 12% che spende tra i 150 e i 200.
Questo dimostra come, nonostante la volontà di risparmiare, gli italiani non sono sufficientemente informati sulle possibili tecnologie da utilizzare per spendere meno sulle bollette: con sistemi ad infrarossi ad onda lunga, come Celsius e Fahrenheit, è infatti possibile spendere in media 35 euro al mese per riscaldare un intero appartamento (calcolo per un appartamento di 100m2, in classe energetica C, in zona climatica E).
Vediamo ora i sistemi di riscaldamento più usati in Italia in confronto a quelli usati in altri paesi europei:
ITALIA | INGHILTERRA | SPAGNA | FRANCIA | |
---|---|---|---|---|
Caldaia | ITA 64,8% | ING 36,7% | SPA 10,1% | FRA 39,1 |
Camino e stufa | ITA 27,4% | ING 1,8% | SPA 73,7% | FRA 32,1% |
Climatizzatori e pompe di calore | ITA 5,3% | ING - | SPA 0,3% | FRA 0,8% |
Radiatori elettrici | ITA 2,2% | ING 29,7% | SPA 7,4% | FRA 23,1% |
Generatori di aria calda | ITA - | ING 31,6% | SPA 8,4% | FRA 4,6 |
Spostandosi nelle varie zone dell’Italia, le abitudini degli abitanti in fatto di riscaldamento cambiano radicalmente. Il Sud pare non amare il riscaldamento a pavimento, i climatizzatori e le pompe di calore: il primo scelto rispettivamente dal 33,3% degli intervistati del Nord e dal 66,6% di quelli del Centro.
Al Centro, oltre ai climatizzatori e pompe di calore, è alta anche la diffusione di caldaie, presenti nella zona con una percentuale del 50%. La fetta restante se la spartiscono equamente Nord e Sud. Al contrario, poco diffuse le stufe elettriche (2,2%), il cui 53,7% si trova invece al nord. Il 50% degli intervistati del Centro Italia dichiara di affidarsi a sistemi di riscaldamento non convenzionali, così come il Nord, mentre il Sud rimane fedele ai metodi più classici.
In conclusione, gli italiani sono più tradizionalisti in ambito di riscaldamento rispetto alla media europea, ma allo stesso tempo ricercano metodi che gli permettano di risparmiare sulle bollette; inoltre si preoccupano per il rispetto ambientale, anche se non sono sufficientemente informati su come riscaldare in modo ecologico.
In un contesto come quello descritto, c’è spazio per nuove tecnologie che permettano di risparmiare e rispettare l’ambiente, sempre e quando la durata del nuovo sistema di riscaldamento sia elevata, sia facile da utilizzare e non presenti alti costi di manutenzione e inconvenienti.
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Grazie per l’informazione, non sapevo che i sistemi di riscaldamento elettrici ad infrarossi fossero una buona opzione per sostituire i termosifoni